Nella religione indù, dio del terrore. Questo dio mostruoso e crudele, di
cui non è facile afferrare il complicato simbolismo, viene anche oggi
venerato da moltissimi fedeli, ma ciò non significa affatto che questi
siano dei barbari o dei sanguinari. La statua lignea di Katmandu rappresenta
K. seduto; il corpo è dipinto di nero ed è nudo; solo una
sorta di collana lunghissima scende dallo strano copricapo dorato e adorno di
teschi, per circondare il ventre prominente e nascondere gli organi genitali. Il
volto, dalla bocca grandissima (dipinta in rosso) pronta a divorare i nemici
della fede, si apre sotto il grosso naso in un'orribile smorfia; gli occhi,
rotondi, mostrano la pupilla nera circondata di bianco; sopra di essi due grosse
sopracciglia dorate. Le sei braccia del dio reggono, con le mani unghiute, teste
sanguinanti appena decapitate, uno scudo, un pugnale ed altri oggetti da incubo.
Ai fianchi della divinità due feroci mostri, incroci fra il drago e la
tigre, fanno buona guardia al loro padrone.